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Novembre 2019 è stato il mese del noleggio a lungo termine. Un aumento dei contratti del 48,84%, secondo quanto emerge dal comunicato stampa di Dataforce, conferma il trend di crescita costante del noleggio. Registrato a partire da settembre (con il +37,7%) e ottobre (+29,97%) e consolida una crescita su base annua del +6,87%, pari a 16.875 unità in più rispetto allo stesso periodo del 2018.

 

L’influenza della legge di bilancio

Su questa recentissima impennata ha certamente influito il timore legato ai provvedimenti relativi al fringe benefit e al ventilato aumento della tassazione sulle auto aziendali. Inizialmente previsto nella manovra di bilancio 2020 per poi essere ridimensionato in occasione del recente passaggio al Senato. Con una svolta dal sapore ambientalista, infatti, la legge di bilancio darà vita, a partire dal 1° luglio 2020, ad una tassazione che sarà commisurata alle emissioni inquinanti del veicolo. I presupposti precedenti hanno comunque spinto molte aziende ad anticipare la sottoscrizione dei contratti, generando di fatto questo exploit.

 

Una crescita costante

Pur se trainato negli ultimi mesi dal timore della tassazione extra, non si può non notare come il noleggio a lungo termine, di anno in anno, faccia registrare numeri in costante crescita. In particolare per quanto riguarda il versante auto che, con 16.875 vetture in più rispetto al periodo gennaio-febbraio 2018, è capace di contrastare anche il calo dei veicoli commerciali, che fa segnare un -1,79% traducibile in 703 unità in meno nel consuntivo annuale rispetto al 2018.

 

Qualcosa non torna?

Il dato forse più interessante dell’andamento di quest’ultimo periodo è rappresentato dalla crescita delle immatricolazioni da parte delle società di noleggio captive, ovvero quelle controllate dalle case automobilistiche, che con un +125,85 hanno più che raddoppiato le consegne nel solo mese di novembre. Un dato che si scontra con il +10,27% registrato dalle società di noleggio generaliste e che non può non farci riflettere sul fatto che questo possa essere interpretato come un’evoluzione del fenomeno Km0. È forse sbagliato arrivare alla conclusione che i costruttori, non potendo più fare leva sui concessionari e sulle immatricolazioni forzate a loro carico, stiano scaricando sulle captive i propri obiettivi di produzione?

 

Il futuro della mobilità

Al di la di divagazioni che potremmo definire quasi complottistiche, dalla continua crescita dei numeri del noleggio emerge un quadro sempre più incoraggiante per questo mercato. Esso trova in RENTALhub, la cui terza edizione è in agenda a Milano l’8 aprile, un canale puntuale di informazione e un polo di confronto tra i player del settore.

Un settore che rappresenta un investimento di sicuro ritorno anche per i concessionari auto e che siamo certi si stia consolidando per rappresentare il futuro della mobilità.