RENTALhub-i-numeri-del-mercato-auto-di-novembre

Novembre è alle spalle ed i “giochi” per il 2019 volgono a conclusione. A tirare le somme del mercato vero e proprio si dovrà aspettare i primi di gennaio, e già ora sono più che evidenti trend che vale la pena commentare. Per analisi i dati più affidabili sono quelli rielaborati da DataForce. La stima vede la chiusura dell’anno in linea con le 1.910.025 automobili del 2018, senza grosse sorprese sul totale. Anche a dicembre il 50% dell’immatricolato verrà fatto negli ultimi 3 giorni per continuare a drogare le statistiche? Chissà. E quali sono i segni tangibili del 2019 che ritroveremo nel 2020? Di certo il noleggio e il mondo ibrido che hanno offerto un contributo visibile e significativo, ma altri segnali sono inquietanti.

 

L’analisi del mese di Novembre

Il problema, ben palese sul mese di novembre ed in aggregato sull’anno, è che i privati già ripresentano segnali di contrazione dei consumi molto evidenti. Diventa più difficile trovare privati pronti ad acquistare vetture (in numeri assoluti), andrebbe poi analizzato anche che tipo di prodotto e quanto sono disposti a pagare quel prodotto (mercato a valore). Ad ascoltare il polso dei dealer alcuni modelli sono usciti dal perimetro di interesse della clientela privata non solo come segmento, ma anche come budget. Da un lato ci sono aumenti del prezzo medio delle vetture oggetto di transazione, ma dall’altra c’è una sorta di un down sizing delle esigenze dei privati.

Osservavamo un paio di giorni fa, chiacchierando con un uno di essi, che chi si è trovato a dover sostituire la propria vettura ha già usato le agevolazioni previste (sebbene mal comunicate). Rimane il fatto che nell’ultimo decennio le nuove auto immatricolate hanno portato con sé contenuto tecnologico sufficiente a non renderle obsolete e bisognose di cambio quanto nel decennio precedente, fatta salva la caccia alle streghe del diesel. Chi ha una vettura tende a tenerla più a lungo. Percezione solo nostra? O l’esigenza di cambiare auto più spesso non è così sentita?

 

Il calo dei privati

Nei privati questa consapevolezza si sta sempre di più consolidando (ne abbiamo parlato anche all’ultima edizione di RENTALhub con Subito.it su un panel di rispondenti) ed i segnali di attenuazione del ciclo di sostituzione delle auto per una vettura nuova si evidenziano. È questo uno scenario in cui i redditi reali dei consumatori sono inferiori al pre-crisi, e la destinazione degli stessi si volge più verso i beni durevoli come la casa. Il calo dei privati era già dall’anno scorso che si evidenziava e nonostante questo la quota è scesa ancora passando in un anno dal 64,7% di quota al 54,1% di novembre 2019. Il dealer fa business sia con le P.iva che i privati, ma questi sono vitali.

 

I cambiamenti per i Dealer

Questa contrazione significa per un dealer fare anche attenzione ai budget di comunicazione e la loro allocazione. Oggi invogliare singoli privati all’acquisto del proprio mezzo porta a costi per contatto sempre più onerosi. A fare la differenza non può più essere solo il prezzo, sebbene elemento molto significativo. L’attenzione ai costi di gestione sta salendo. Di convesso infatti sempre più interesse esprime il segmento dell’usato per il privato (ma questi sono dati di passaggi a PRA al netto delle mini volture). L’Italia rimane stretta e lunga, e questo significa anche capire che il mercato dell’auto oggi si muove in segno positivo solo al nord ovest (+9%) e nord est a fronte di un sud che viaggia in segno negativo a 11%. È un mercato claudicante di cui ci accorgiamo nei nostri incontri commerciali.

Sul mese di novembre va poi sommato l’apporto molto forte di immatricolazioni largamente destinate al km0, basti pensare al mondo Smart. L’uscita di scena dei motori endotermici ha spinto molti dealer ad immatricolarsi quantità ampie di smart fourtwo (+238,10%) per poterle gestire su un consumatore forse non ancora pronto ad acquistare la piccola Nuova Smart EQ 2020.

 

L’elettrica rimane limitata

È vero che rispetto ad un anno fa crescono in maniera esponenziale le vendite delle auto elettriche che passo dopo passo fa capire come l’italiano possa iniziare a valutarlo. L’elettrica – al netto di operazioni non strutturali e strutturate e non sempre ben comunicate sugli incentivi – rimane limitata da un problema con una rete distributiva ancora non sufficiente mentre i range di autonomia salgono rendendo il prodotto più appetibile, ma con un costo di acquisto in ogni caso sempre impegnativo a parità di segmento. Anche Il diesel rimane penalizzato – a torto – e perde terreno di quasi il 22,6% rispetto al 2018. Del resto Il 2020, con l’entrata in vigore dei nuovi limiti europei alle emissioni di CO2 fa già comprendere che non sarà un anno facile. Vinceranno con maggior facilità quelle case in cui la linea di offerta prodotto include buon prodotto ibrido. La crescita è del 45% nel mese per le ibride (cumulato è un +32% rispetto al 2018) e sarà interessante vedere i numeri delle ibride diesel ora uscite sul mercato o come le motorizzazioni mild hybrid ‘spingeranno’ i segmenti delle piccole utilitarie nel primo semestre del 2020.

Questo fine anno arriva anche frenato da un clima di assoluta incertezza per automobilisti e operatori che si trovano nell’impossibilità di pianificare le proprie attività. Il governo attuale manca totalmente di visione e approccio strategico su un mercato che per l’Italia rappresenta una bella fetta del PIL e di come questo PIL si ottenga. Già, perché l’Italia si sposta su gomma… con i TIR, con gli agenti di commercio, con i commerciali, con la macchina da e per lavoro.

 

La tassazione sulle auto

Esemplare il commento di Michele Crisci, Presidente UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere: “Un esempio per tutti, la proposta di inasprimento della tassazione sulle auto in uso promiscuo, peraltro inizialmente formulata in totale inosservanza del principio di neutralità tecnologica: da oltre un mese tiene l’intera filiera sotto scacco e milioni di utilizzatori col fiato sospeso, in attesa di una versione definitiva che ancora non vede la luce. L’unico risultato – in vista di un extra gettito tutto da dimostrare – è stato sinora quello di congelare tutte le decisioni di acquisto aziendali, come si dovrà purtroppo constatare nei consuntivi dei prossimi mesi”.”

E la tangibilità che lo Stato per primo non capisca e non abbia strategia è il fatto che oggi il mercato delle autovetture registra un segno “più” prevalentemente grazie al forte incremento del noleggio (+43,7% il lungo termine, +37,9% il noleggio a breve termine), e grazie agli acquisti delle persone giuridiche: +40,3%. Il comparto è in grande crescita, ma rischia una forte frenata attendista a fronte delle notizie sulla tassazione delle vetture date ad uso promiscuo ai dipendenti.

 

Il noleggio come alternativa

Eppure il noleggio rappresenta sempre di più per l’italiano la formula di accesso alla fruizione della macchina. Per molti ma non per tutti? Chissà Proprio l’impulso delle captive che registrano a novembre un +114,6% di crescita fa capire una strada che le case madri iniziano a cavalcare sempre più. Ed i Dealer? A RENTALhub a Settembre era nutrita la partecipazione di dealer tra i partecipanti all’evento. L’8 Aprile 2020 RENTALhub torna in scena e siamo certi che saranno ancora di più a dar vita all’area networking a scoprire le soluzioni per il noleggio e nelle sale dei workshop e di plenaria. Oggi il consumatore azienda e privato vuole sempre più procedere verso la fruizione senza pensieri del mezzo di mobilità. E questo mondo del noleggio sarà sempre più appannaggio anche dei privati. Proprio questo mondo potrebbe far recuperare quote sul 15% perso…

 

“A nostro avviso la fotografia corretta dell’andamento di mercato è espressa dalle immatricolazioni a privati che a novembre hanno chiuso con una pesantissima flessione, quasi il 15%, rispetto a novembre dello scorso anno” ha dichiarato Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto.

 

FONTI: DATAFORCEFLEET MAGAZINE